Facebook, il Tribunale di Roma riconosce il diritto d’autore per le foto del profilo

Un’interessante notizia pubblicata da Adnkronos l’11 giugno che riguarda un po’ tutte le persone che usano Facebook e potrebbe costituire un precedenti per gli altri social network.

La pubblicazione di foto su Facebook nella pagina di chi le ha scattate “non comporta la cessione integrale dei diritti fotografici”. E’ quanto stabilito dalla IX sezione del Tribunale di Roma che in pratica riconosce il diritto d’autore anche per le foto pubblicate sul social network.

La libertà di utilizzo dei contenuti pubblicati dagli utenti con l’impostazione ‘Pubblica’ “non riguarda infatti i contenuti coperti da diritti di proprietà intellettuale degli utenti, rispetto ai quali l’unica licenza è quella non esclusiva e trasferibile concessa a Facebook”, spiega il Tribunale. In base a tale principio l’autore di alcune foto, assistito dallo Studio Lipani Catricalà & Partners, ha ottenuto il risarcimento del danno da parte di un quotidiano che aveva pubblicato le foto stesse senza alcuna autorizzazione.

La sezione capitolina del Tribunale, specializzata in materia d’impresa e di proprietà intellettuale, infatti, ha riconosciuto la risarcibilità sia del danno patrimoniale che del danno morale connesso al mancato riconoscimento della paternità delle fotografie e, dunque, ha stabilito l’esistenza di un pregiudizio cagionato dalla pubblicazione delle foto senza l’autorizzazione dell’autore e senza l’indicazione del suo nome.

Il caso nasce dalla pubblicazione di alcune foto nella pagina personale Facebook di un giovane fotografo scattate dallo stesso in una nota discoteca romana. Le foto erano poi apparse, all’insaputa dell’autore, in un quotidiano nazionale a corredo di una serie di articoli giornalistici, relativi al fenomeno della frequentazione dei locali notturni da parte di soggetti di giovane età e, successivamente, riutilizzate anche da alcuni programmi televisivi di rilievo nazionale.

Salvati dagli indigeni?

Certo che fa riflettere, eh? Noi esseri umani civilizzati non siamo capaci di salvare il pianeta e quei piccoli uomini selvaggi che vivono al centro delle foreste si…

Di cosa sto parlando? Di un articolo che ho letto sul sito Promisedland.it:

Gli indigeni salveranno il pianeta?
Dove le comunità indigene sono legalmente titolari delle proprie foreste è probabile che queste vengano preservate

vi invito a leggerlo, è breve e pregnante…

ciao, barbara

INSEDIAMENTI MONTANI, AUTOGOVERNO, COMUNITÀ E SOLIDARIETÀ

Ho letto qualche tempo fa questo articolo sulla bella rivista (non informatica) Nunatak e dopo il terremoto in Abruzzo mi torna spesso in mente. Non ho voluto fare stralci, lo pubblico qui così come l’aveva scritto l’autore alcuni anni fa.

Buona lettura!

INSEDIAMENTI MONTANI, AUTOGOVERNO, COMUNITÀ E SOLIDARIETÀ
scritto da LORIS per NUNATAK NR. 3
L’organizzazione dello spazio vitale nelle terre montane ha sempre rappresentato un aspetto indicativo del modo con cui le comunità umane presenti sulle montagne si rapportassero all’ambiente a loro circostante e di come l’approccio verso le attività quotidiane fosse distante dalla concezione moderna di lavoro.
Una delle attività che si rese necessaria dalla parziale sedentarizzazione delle genti di montagna fu, prima fra tutte, la realizzazione di case ed insediamenti. Costruzioni che, in parte, ancor oggi è possibile vedere ed abitare.
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